05/11/2021

Calcio a 5: la riatletizzazione dopo la rottura del legamento crociato anteriore


Il calcio a 5, conosciuto internazionalmente come futsal, è uno sport ampiamente diffuso anche in Italia. Si caratterizza per un elevato ritmo di gioco su un campo ristretto, obbligando gli atleti a repentini cambi di direzione ad alta velocità. 
Com’è facilmente intuibile, gli infortuni sono simili a quelli del calcio a 11 e tra questi la rottura del legamento crociato anteriore (LCA) è uno dei più gravi e disabilitanti. 

In cosa consiste la fase di riatletizzazione?

Dopo aver portato a termine il programma riabilitativo post-operatorio, l’atleta deve percorrere un’ultima fase per poter tornare a praticare sport: la riatletizzazione.
Gli obiettivi sono: 

  • ritorno alle capacità atletiche e al livello di forza precedenti all’infortunio
  • recupero dei gesti specifici tipici del calcio a 5
  • prevenzione delle recidive di rottura 

Solitamente si occupa di questa fase un team di specialisti - composto da medico, fisioterapista e preparatore atletico - che lavora sinergicamente per definire gli esercizi sport-specifici più adatti che consentono il ritorno graduale allo sport.

Quali sono gli infortuni più comuni e cosa fare?

Per ciascuna delle situazioni di infortunio che elencheremo di seguito, vengono illustrati alcuni esercizi utili per limitare le recidive: 

  1. Cambio di direzione in fase difensiva: il ginocchio subisce uno stress in valgo con extrarotazione di tibia ad anca abdotta e intraruotata.
    Cosa fare: per far acquisire forza e controllo dell’anca, si consiglia l’utilizzo di una fascia elastica intorno alle ginocchia mentre si eseguono squat, leg press ed altri esercizi su tavolette propriocettive. In questo modo si aumenterà il controllo degli extrarotatori dell’anca, responsabili non solo dell’articolazione stessa ma anche del controllo di valgo dinamico di ginocchio.
  2. Atterraggio da un salto: solitamente si verifica a seguito di un colpo di testa, eventualmente con contatto diretto con un altro giocatore, e il conseguente atterraggio con l’anca intraruotata e il ginocchio in posizione di valgismo.
    Cosa fare: procedere progressivamente con esercizi sport-specifici che imitano l’infortunio. Inizialmente stacco e atterraggio vengono effettuati a due gambe, successivamente si potrà passare a stacchi bipodalici e atterraggi monopodalici, fino ad eseguire completamente l’esercizio con un solo arto. Anche l’utilizzo di perturbazioni esterne da parte del terapista durante la fase di volo del salto risultano utili per essere ancora più specifici nella simulazione del gesto sportivo. 
  3. Calcio del pallone: il movimento avviene spesso in situazioni di instabilità, a causa della velocità di gioco e degli spazi ristretti.
    Cosa fare: gli esercizi prevedono di colpire il pallone al volo con l’arto sano, mentre l’arto operato si trova in equilibrio su un piano instabile. La progressione e le difficoltà possono essere date da più fattori: piani instabili di difficoltà crescente, perturbazioni esterne durante lo svolgimento dell’esercizio, richieste di dual tasking per replicare in modo fedele la dinamica del possibile infortunio durante la competizione.

Quando si può tornare in campo dopo la rottura del legamento crociato anteriore?

Solitamente si consiglia un rientro graduale all’attività sportiva. Per evitare recidive, il rientro definitivo in campo con il resto della squadra avviene dopo circa 6 mesi per quanto riguarda il cosiddetto return to sport, ovvero il ritorno all’attività sportiva senza competizione (dunque in “ambiente protetto”) e dopo circa 8 mesi per quanto riguarda il cosiddetto return to play, ovvero il rientro effettivo alla competizione. 
Chiaramente queste tempistiche sono molto variabile in base al soggetto, alla tipologia di intervento e alle scelte prese di comune accordo tra ortopedico, fisioterapista e preparatore atletico.