In Italia ci sono circa 130 mila persone con Sclerosi Multipla (SM), la maggior parte delle quali ha ricevuto la diagnosi nella fascia di età tra i 20 e i 40 anni. Facciamo un po’ di chiarezza su questa malattia complessa e imprevedibile.
La SM si caratterizza per un comportamento anomalo del proprio sistema immunitario che attacca alcune componenti del sistema nervoso centrale. Il risultato è un danno alle connessioni nervose e la conseguente alterazione nella trasmissione delle informazioni tra il cervello e il corpo.
Solitamente, i primi sintomi compaiono quando il sistema immunitario attacca la mielina, il rivestimento protettivo che circonda le fibre nervose.
In base alla localizzazione delle lesioni nel sistema nervoso centrale, i pazienti manifestano differenti sintomi che possono cambiare nel tempo sia per durata sia per intensità.
I più comuni sono:
Raramente si verificano perdita dell’udito, crisi epilettiche, disturbi vascolari e cefalea.
La SM non si trasmette geneticamente di genitore in figlio, ma si manifesta spontaneamente a seguito di una disfunzione del sistema nervoso. Alcuni recenti studi indicano che l’insorgere della patologia potrebbe dipendere da un insieme di fattori legati all’ambiente, all’etnia, alla predisposizione genetica e ad altri agenti infettivi. Inoltre, le donne risulterebbero maggiormente colpite rispetto agli uomini con un rapporto di 2 a 1.
La maggior parte delle persone con SM non sviluppa una disabilità grave tale da limitare la propria autonomia. Può succedere che alcuni sintomi come la fatica, la debolezza, problemi di equilibrio possano richiedere un ausilio (come un deambulatore) per facilitare i movimenti e conservare le energie.
Attualmente non può essere curata in maniera definitiva, ma - grazie alle differenti terapie che ne modificano la progressione - l’aspettativa di vita delle persone con SM è solo leggermente inferiore rispetto al resto della popolazione.
Oltre alle cure mediche e farmacologiche, un Progetto Riabilitativo personalizzato che tenga conto degli obiettivi e dei deficit di ciascun paziente, è il punto di partenza per definire una terapia adeguata.
La fisioterapia rappresenta un valido aiuto per le persone affette da questa patologia e ha l’obiettivo di migliorare il mantenimento di forza, l’elasticità, la coordinazione delle strutture muscolari colpite dalla perdita di controllo. Inoltre, aiuta a mantenere i movimenti volontari e il corretto allineamento posturale.
Sono numerose le modalità di esercizio ritenute efficaci che possono combinarsi tra loro:
Il programma di allenamento, effettuabile a domicilio o in strutture specializzate, è finalizzato a combattere una malattia che può risultare invalidante, ma contro cui si può combattere con successo.