22/12/2022

L’utilizzo della T.E.N.S. nel progetto riabilitativo

Acronimo di TransCutaneous Electical Nerve Stimulation (ossia stimolazione elettrica nervosa transcutanea), la T.E.N.S. è una tecnica non invasiva che viene utilizzata per controllare il dolore muscolo-scheletrico.

Come funziona?

Si basa sulla Gate Control Theory (anche conosciuta come Teoria del Cancello*) e sulla liberazione di endorfine. Questo sistema, benché non aiuti la guarigione biologica di un’eventuale lesione, permette al paziente di percepire meno dolore.

Nella pratica, il sistema funziona con l’applicazione di corrente elettrica a bassa tensione tramite degli appositi elettrodi. Durante la terapia, si assiste ad un aumento della soglia del dolore che invoglia il paziente a muoversi, permettendogli così di seguire le varie fasi del programma riabilitativo.

Il numero di elettrodi, l’intensità e la durata di applicazione dipendono dalla zona da trattare. È cura del fisioterapista, anche supportato dal medico fisiatra, individuare il trattamento più adatto al singolo paziente.

Quando si consiglia questa terapia?

È una metodica che rappresenta un’alternativa a chi non può assumere farmaci antidolorifici o antinfiammatori, ad esempio a causa di intolleranze o incompatibilità con altri farmaci.
Alcuni esempi di applicazione sono:

  • dolori articolari
  • dolore lombare e sciatalgico
  • lesione dei tessuti molli
  • dolore nervoso e neuropatico

Ci sono delle controindicazioni per la T.E.N.S.?

La terapia in sé non ha particolari controindicazioni, però si sconsiglia fortemente ai portatori di pacemaker, ai soggetti epilettici, ai pazienti con alterazioni del ritmo cardiaco e nel caso di problematiche cutanee nella sede di applicazione degli elettrodi.

La seduta è dolorosa?

Assolutamente no, il paziente può eventualmente percepire una sensazione di formicolio sulla zona trattata.


*La cosiddetta Teoria del cancello, presentata da Ronald Melzack e Patrick Wall nel 1965, sostiene che esistano barriere (gate in inglese) in grado di controllare l’afflusso delle informazioni nervose: in particolari condizioni, queste barriere favoriscono la sensazione dolorosa e talvolta la difficoltà di localizzazione.