22/04/2022

Neuropatia del nervo mediano, le patologie più comuni

Il nervo mediano è un nervo misto, sensitivo e motorio, che nasce dai rami delle corde laterali e mediali del plesso brachiale. Scorre attraverso la parte anteriore del braccio, dell’avambraccio e termina fornendo i muscoli della mano. 

Quali sono le patologie più comuni a carico del nervo mediano? 

La prima patologia che viene in mente, quando si parla di nervo mediano, è la sindrome del tunnel carpale (STC). Consiste nella compressione del nervo a livello del polso, delimitato anteriormente dal legamento trasverso del carpo e, posteriormente, dalle ossa carpali. 
La seconda, per incidenza, è la sindrome del pronatore rotondo (SPR), in cui la compressione è a livello del gomito. 

Cosa accomuna e cosa differenzia queste patologie?

In entrambi si manifestano sintomi comuni: 

  • parestesia e intorpedimento delle dita innervate dal nervo mediano
  • ipovalidità della muscolatura tenar (ossia debolezza muscolare a livello dei muscoli situati sul palmo della mano)
  • dolore al polso e all’avambraccio

Tuttavia, solo nella sindrome del tunnel carpale sono anche presenti: 

  • ritardo di conduzione nervosa al polso
  • segno di tinel positivo al polso (a seguito di un test specifico chiamato, per l’appunto, “test di Tinel”)
  • parestesie notturne 

Viceversa, solo nella SPR è anche presente disestesia (anomalia del senso tattile) del triangolo palmare, ossia l’area innervata da fibre sensitive che non attraversano il tunnel carpale. 

Cosa è importante tenere a mente?

È bene non giungere a conclusioni affrettate, in quanto queste sindromi sono solo due delle possibili cause di lesione del nervo mediano. 
Per via del suo corso, infatti, il nervo può essere infastidito a vari livelli. I siti in cui è possibile che si manifesti la compressione nervosa sono:

  • il lacerto fibroso del bicipite (una membrana fibrosa che si aggancia alla fascia profonda dell’avambraccio)
  • i capi del muscolo pronatore rotondo (il più laterale dei muscoli anteriori dell’avambraccio)
  • i capi del muscolo flessore superficiale delle dita
  • il legamento di Struthers (presente solo nell’1% della popolazione; è costituito da una banda fibrosa tesa tra l’epicondilo mediale e lo sperone osteo-cartilagine ed è situato sulla superficie antero-mediale dell’omero).

Cosa si deve considerare durante la diagnosi?

È fondamentale risalire alla causa della lesione nervosa per poter individuare e prescrivere il trattamento più idoneo. Per una corretta diagnosi differenziale è importante l’associazione dei sintomi clinici con i reperti elettrodiagnostici, che servono a misurare la velocità di conduzione nervosa sensoriale e motoria. 
I test che aiutano nella differenziazione sono: 

  • per la STC: test di Tinel al polso, test di Phalen, Phalen inverso
  • per la SPR: test di pronazione forzata e test di Tinel a livello del muscolo pronatore

In cosa consiste il trattamento riabilitativo?

In entrambi i casi il trattamento consiste nell’uso di FANS, corticosteroidi, terapie fisiche e terapie manuali.
Altrettanto utili possono essere l’uso di ortesi specifiche (ad esempio un tutore), nonché qualche accorgimento sulle attività svolte quotidianamente: è consigliabile ridurre o evitare movimenti ripetuti di pronosupinazione e flesso estensione, nonché prese energetiche prolungate di oggetti.

Qualora il trattamento conservativo non fosse sufficiente, si può prendere in considerazione l’intervento chirurgico che consiste nel release della struttura che comprime il nervo.