16/11/2018

Malattia di Parkinson e l'importanza di un programma riabilitativo personalizzato

La Malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che, solo in Italia, colpisce oltre 300 mila persone. Diagnosticarla per tempo e trattarla appropriatamente possono però facilitarne la convivenza. 

In cosa consiste questa malattia?

La malattia di Parkinson è una patologia neurodegenerativa, cronica e progressiva che causa disordini del movimento. Solitamente esordisce dopo i 50 anni di età e la sua frequenza aumenta con l'invecchiamento. Questa patologia è provocata da una degenerazione - dalle cause ancora poco chiare - dei neuroni presenti nell'area della "sostanza nera", una parte del sistema nervoso centrale, “incaricati” della produzione di dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per lo svolgimento del movimento. Proprio la carenza di dopamina provoca l'insorgenza dei sintomi della malattia. 

Come si manifesta?

I sintomi più comuni del Parkinson sono:

  • tremore involontario che di solito colpisce le mani. Solitamente si manifesta a riposo e scompare durante il movimento volontario
  • bradicinesia, ossia il rallentamento dei movimenti volontari
  • riduzione o perdita della mimica facciale e della gestualità
  • rigidità dei segmenti corporei causata dall'aumento del tono muscolare
  • instabilità posturale che comporta deficit di equilibrio e progressiva assunzione della caratteristica postura camptocormica con il busto in atteggiamento flessorio
  • disturbo del cammino: diventa sempre più lento e insicuro aumentando il rischio di caduta. È caratterizzato da: piccoli passi (festinazione), riduzione delle reazioni di equilibrio, difficoltà e insicurezza nei cambi di direzione, difficoltà nel camminare mentre si svolge una seconda attività ed episodi di freezing (arresto improvviso e involontario del cammino in cui i piedi rimangono "incollati" al suolo mentre il corpo continua a progredire)
  • disturbi di deglutizione, di masticazione e del linguaggio
  • disturbi cognitivi e depressione

Questi sintomi compaiono quando la degenerazione neuronale è già in atto, sarebbe dunque opportuno sottoporsi a una visita medica specialistica non appena si hanno le prime manifestazioni per diagnosticare la patologia e iniziare le cure il prima possibile, rallentando così il decorso della malattia. 

Come si interviene?

Il paziente deve essere seguito dallo specialista per monitorare l'evoluzione della patologia e l'efficacia della fondamentale cura farmacologica prescritta. Si raccomanda il mantenimento di uno stile di vita attivo e il regolare svolgimento di attività fisica, per questo motivo sarebbe opportuno intraprendere un idoneo programma di mantenimento per contrastare la progressiva perdita di funzioni.

L'intervento del fisioterapista ha come obiettivo quindi, mantenere il più a lungo possibile una buona qualità della vita e l'autonomia nelle attività della vita quotidiana. Il programma deve essere personalizzato e deve tener conto delle difficoltà che il paziente incontra durante la giornata, le proposte devono essere adeguate allo stadio di avanzamento della malattia. Vengono proposti esercizi per il mantenimento della mobilità per contrastare la rigidità, esercizi per postura, equilibrio, coordinazione, ricondizionamento cardiovascolare, rinforzo muscolare e per migliorare la qualità del cammino imparando a gestire le situazioni in cui il rischio di caduta è maggiore (freezing e cambi di direzione).

L'utilizzo di un ausilio o di assistenza viene preso in considerazione qualora il cammino non sia sufficientemente sicuro.