14/01/2022

Basofobia, un rischio per le persone anziane

Un anziano su tre manifesta i sintomi della basofobia, una condizione psicologica caratterizzata dalla paura di cadere durante il cammino, pur in assenza di deficit neurologici. Ne parliamo con il nostro fisioterapista Luca Zamprotta.

Timore di cadere

Ad alimentare la paura nelle persone anziane intervengono fattori fisici, quali il fisiologico decadimento dei riflessi, del tono muscolare e delle reazioni posturali. Spesso infatti, coloro che iniziano a soffrire di basofobia hanno già esperienza di cadute o hanno riportato un trauma importante. 

Come si manifesta la basofobia?

La presentazione clinica è caratterizzata da una sensazione di forte paura nel momento della statica eretta. Il paziente, non appena assume la posizione di carico sugli arti inferiori, è colto dall’istinto di aggrapparsi ad oggetti o persone che gli sono intorno. Si trova con i muscoli delle gambe irrigiditi e in un’apparente difficoltà a camminare. La paura contribuisce a mettere in ulteriore pericolo il soggetto, a causa della perdita di lucidità durante il cammino. 

Quali sono le complicanze, per un anziano, in caso di caduta?

Le complicanze immediate possono essere traumi cranici o fratture agli arti; a lungo termine potrebbero verificarsi disabilità residua, ulteriore paura di cadere, isolamento sociale, ricovero in case di riposo.

Come si approccia il paziente?

A livello fisioterapico si valutano diversi aspetti: 

  • la forza muscolare, l’equilibrio e il cammino
  • il rischio osteoporotico
  • la situazione neurologica e lo stato cognitivo 
  • il rischio domestico 
  • le capacità funzionali

Inoltre, si tengono in considerazione anche i farmaci assunti ed eventuali cadute già avvenute in passato. 

In cosa consiste il trattamento?

Dopo aver completato il quadro clinico, si programma un intervento di riabilitazione individuale che può comprendere:

  • idrokinesiterapia per garantire un allenamento terapeutico sicuro 
  • programma di rinforzo dei principali gruppi muscolari, da svolgere con cadenza settimanale concordata tra medico fisiatra, fisioterapista e paziente in base alle esigenze e necessità del paziente stesso
  • esercizi di equilibrio a corpo libero ed esercizi aerobici per aumentare la propriocezione e la capacità cardiovascolare
  • prescrizione di eventuali ausili di supporto ed educazione al corretto utilizzo come stampelle, deambulatori, bastoni
  • approccio cognitivo-comportamentale per aiutare il paziente ad essere più sicuro di sé
  • eventuale valutazione dell'ambiente casalingo del paziente per trovare strategie atte a ridurre il rischio di caduta causato da fattori esterni come tappeti, scalini e altre barriere architettoniche. 

I benefici derivanti dall’attività fisica vengono rapidamente persi con l’inattività: è quindi opportuno evitare il più possibile la sedentarietà