La cefalea affligge molte persone e incide negativamente sul rendimento professionale e sulla qualità della vita in generale. Sul tema lasciamo la parola al nostro osteopata Marco Giardino che risponderà alle domande più frequenti.
La cefalea miotensiva è una patologia non grave, ma che arreca disturbi che da moderati possono talvolta essere severi disturbando o impedendo le normali attività quotidiane. Tra le diverse forme di cefalea o di emicrania quella miotensiva è senz'altro la più comune.
Lo dice il nome stesso, il dolore irradiato al capo deriva dalle strutture muscolari dell'area cervicale, della nuca e della testa, ad esempio i muscoli della colonna cervicale e i grandi muscoli della masticazione che si inseriscono a livello delle tempie. Questi muscoli possono andare incontro a stati infiammatori derivanti da una eccessiva o prolungata tensione oppure possono irritare per compressione le strutture nervose della nuca che innervano la parte posteriore e superiore del cranio.
Innanzitutto è necessaria una diagnosi specifica al fine di escludere altre forme di cefalea o di emicrania che, a differenza delle miotensive, sono di altra competenza. Questo è il compito del fisiatra che, eventualmente, può anche richiedere esami specifici come controlli ematici o radiografie.
Se la diagnosi è quella di cefalea miotensiva il nostro approccio è solitamente multidisciplinare.
Si procede inizialmente individuando con precisione quali sono i muscoli interessati per poi cercare di capire la causa dello stato di tensione degli stessi che, chiaramente, può essere diversa da paziente a paziente.
Diverse infatti possono essere le strutture muscolari o articolari che manifestano alterazioni funzionali tali da alterare la corretta postura e mobilità dell'area cervicale e cranica generando così tensioni anomale che favoriscono l'insorgenza di infiammazioni all'origine della cefalea.
Nel nostro centro Azimut è compito dell'osteopata valutare il paziente per individuare le disfunzioni presenti nel sistema muscolo scheletrico del paziente, programmare e applicare un piano terapeutico attraverso un trattamento manuale sicuro e specifico.
Sì, alla prima fase può seguire un piano di trattamenti altrettanto importanti che vedono il paziente partecipare attivamente, mi riferisco alla chinesiterapia e/o alla ginnastica mirata che è fondamentale ad esempio in tutti quei pazienti che svolgono lavori sedentari o che devono assumere posture scorrette durante l'attività professionale.
Qui entrano in gioco il fisioterapista e il chinesiologo che seguono il paziente con esercizi individuali e specifici oltre a fornire informazioni sul corretto atteggiamento posturale da assumere durante la giornata e nelle differenti attività. Da noi in Azimut queste attività si possono svolgere con sedute individuali o a piccoli gruppi sia in palestra che in acqua nella piscina riscaldata.
Talvolta nelle cefalee più severe o persistenti vengono prescritte anche sedute di elettroterapia: laser, ultrasuoni o T.E.C.A.R., terapie efficaci nel ridurre il dolore specie se affiancate alle terapie manuali.
In ogni caso non esiste un protocollo standard per la cefalea miotensiva bensì un'attenta valutazione e pianificazione di un piano terapeutico individualizzato che tenga in considerazione le singole caratteristiche e necessità del paziente.
Con una diagnosi specifica, un approccio che agisce sulla causa del problema e dando al paziente i giusti strumenti per mantenere un buono stato di salute i risultati sono molto positivi e, nella maggior parte dei casi, si raggiungono in tempi brevi.